1.5 Teoria della “mano invisibile” di Adam Smith.

 

La nascita dell’economia politica come la conosciamo oggi, viene fatta risalire all’anno 1776, anno in cui fu pubblicata l’opera fondamentale di Adam Smith “La ricchezza delle Nazioni”.

In tale opera il grande economista esponeva una teoria assolutamente innovativa: egli infatti sosteneva che, studiando il sistema economico, si poteva ravvisare in esso l’esistenza di una “mano invisibile” che guida gli individui, in virtù della quale essi, pur perseguendo semplicemente il proprio interesse personale, finiscono tuttavia per consentire il raggiungimento di un fine ulteriore, vale a dire l’ottimale funzionamento del sistema economico, che è poi l’interesse dell’intera società.

A parere di Smith, poiché tale meccanismo è di per sé perfetto, non solo non è necessario l’intervento in esso dello Stato per apportarvi cambiamenti di qualsiasi genere, ma è addirittura dannoso, poiché va a interrompere e distorcere il funzionamento della “mano invisibile”.


Tale concezione dell’economia, da considerarsi fondamentale, è tuttavia oggi superata, anche perché, come Smith stesso ammetteva, potrebbe funzionare solo all’interno di un’economia di mercato caratterizzata dalla CONCORRENZA PERFETTA, sistema economico che è praticamente impossibile trovare nella realtà.

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