STATO ASSOLUTO

 

Nel periodo del 1500-1700 negli stati dell’Europa come Francia e Spagna c’era una forma di stato che si chiama “stato assoluto”. In questo tipo di stato c’era il RE (che si può chiamare anche SOVRANO o MONARCA) a capo di tutto. Egli svolgeva tutte le funzioni dello Stato, come fare le leggi, farle rispettare, giudicare i cittadini che non le rispettava, organizzare lo stato e difenderlo. Tutte le ricchezze dello stato appartenevano al re.

Le persone che appartenevano al popolo si chiamavano SUDDITI, non erano cittadini, perché non avevano diritti né libertà, tranne la possibilità di esercitare il commercio.

In Francia durante il periodo dello stato assoluto il popolo era diviso in varie classi (=gruppi) sociali. Queste classi erano:

– i NOBILI, cioè principi, conti, marchesi, duchi, che erano amici e alleati del re, proprietari di grandissime terre, sulle quali vivevano e lavoravano per loro contadini e servitori. I nobili non lavoravano, erano molto ricchi perché avevano molte persone che lavoravano per loro e gli fornivano la ricchezza. Potevano partecipare, sia pure in piccola parte, all’organizzazione dello stato e alle decisioni prese dal re.

– il CLERO, cioè i sacerdoti importanti della Chiesa Cattolica, che non lavoravano e vivevano con i soldi che gli fornivano le persone che lavoravano per loro.

– i BORGHESI, cioè le persone che lavoravano ed erano ricche grazie al loro lavoro. I lavori che facevano principalmente erano il commercio o l’artigianato. Pagavano molte tasse al re, ma non avevano diritto a partecipare alle decisioni sullo stato.

– i CONTADINI, i SERVITORI, e il resto delle persone che lavoravano per qualcun altro. Non ricevevano un vero e proprio stipendio, ma solo un posto dove dormire e il necessario per mangiare e vivere.

La maggior parte delle persone naturalmente apparteneva alla borghesia, ai contadini o ai servitori (insieme erano chiamati “IL TERZO STATO”), non potevano votare, dovevano pagare molte tasse ed subivano prepotenze da parte del re e di chi lavorava per lo stato. Erano i primi a soffrire quando c’era una guerra o una carestia (=periodo di tempo in cui non c’è raccolto dai campi e non c’è da mangiare per tutti).

Per questi motivi, ad un certo punto il popolo fece delle rivoluzioni per cambiare le cose. Una delle rivoluzioni più importanti è quella che fu fatta in Francia nel 1789: la RIVOLUZIONE FRANCESE.

Con questa rivoluzione il popolo tagliò la testa con la ghigliottina al re Luigi XVI, alla regina Maria Antonietta e alla maggior parte dei nobili, e decise che da quel momento il potere sarebbe stato in mano dei cittadini e dei rappresentanti che loro avevano scelto.

Questa è stata la fine dello Stato assoluto, e l’inizio dello Stato liberale, che sarebbe venuto nel 1800.

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