2.3 La forma di governo PRESIDENZIALE
La Repubblica Presidenziale è una tipologia di forma di governo in cui spetta maggiore importanza, a livello costituzionale, al Presidente dello Stato. Egli infatti è capo della nazione e capo del Governo, che viene da lui interamente nominato. Allo stesso modo, ha anche il potere di revocare i membri del Governo, e di cambiarli. Il Presidente detiene quindi, in quanto capo del Governo, il potere esecutivo, mentre il potere legislativo spetta al Parlamento.
A differenza di quanto accade nella forma di Repubblica Parlamentare, nella forma di Repubblica Presidenziale non esiste il rapporto di fiducia tra Parlamento e Governo, con la conseguenza che il primo non può sfiduciare il secondo, poiché non può sfiduciare il Presidente. Questo grande potere viene attribuito al Presidente dal popolo stesso, che lo ha votato, e proprio questa investitura popolare rende il Presidente svincolato dal controllo del Parlamento. La possibilità di mettere il Presidente in stato di accusa (impeachment) rimane solo in casi gravissimi di reati commessi dal Presidente.
Poichè Presidente e Parlamento vengono eletti separatamente può anche accadere che essi siano espressione di differenti parti politiche, e qualora si verifichi questa situazione (non infrequente) diventa estremamente difficile per entrambi governare, sempre alla ricerca di un difficile equilibrio. Il Governo ha infatti bisogno delle leggi del Parlamento per mettere in atto il proprio programma, e il Parlamento ha bisogno del Governo per l’attuazione pratica delle leggi che ha votato.
La tipica forma di Repubblica Presidenziale è quella esistente negli Stati Uniti d’America, dove è sempre esistita, fin dal 1787. Negli Stati Uniti il Parlamento è chiamato “Congresso”, ed è formato da due Camere.