PRESUNZIONE DI CONOSCENZA

 

La presunzione di conoscenza della norma giuridica si ha trascorsi i 15 giorni di “vacatio legis”. Trascorso questo periodo di tempo, infatti, la norma diviene efficace e si presume che sia conosciuta da tutti. Il fatto che una persona non la conosca veramente, non è una scusante per non averla rispettata, perchè tra i nostri doveri come cittadini vi è anche quello di informarci adeguatamente sulla normativa che dobbiamo applicare. Ovviamente non è richiesto che ognuno di noi debba conoscere TUTTA la normativa dello Stato italiano, ma dobbiamo conoscere le norme che disciplinano le attività che svolgiamo o intendiamo svolgere in futuro: ad es. se non sono proprietario di una casa, posso ignorare la normativa sulla casa, ma se un giorno ne acquisto una diventa mio dovere informarmi adeguatamente sulla normativa che da quel giorno mi riguarda direttamente; se intendo aprire un negozio, dovrò informarmi sulla normativa che riguarda gli esercizi commerciali, ecc…

Questo principio generale della presunzione di conoscenza viene sintetizzato con la frase “LA LEGGE NON AMMETTE IGNORANZA”.

L’IGNORANZA INEVITABILE DELLA NORMA

Possono esistere, in ipotesi del tutto eccezionali, alcune situazioni in cui la persona ignorava la norma non per sua disattenzione o disinteresse, ma proprio in quanto non avrebbe potuto in alcun modo venirne a conoscenza: pensiamo al caso limite in cui qualcuno sia rimasto isolato in una baita in montagna per un lungo periodo senza ricevere informazioni da nessuno, e poi tornato in città abbia violato una norma appena entrata in vigore; oppure possiamo immaginare casi in cui le norme sono talmente complesse e scritte in modo incomprensibile che è impossibile capirne il senso e applicarle correttamente.

In tali casi, del tutto eccezionali, il giudice potrebbe non dare alcuna sanzione al cittadino che ha violato la norma perchè potrebbe ammettere che egli “non poteva essere in grado di conoscere” la norma.