QUANTITATIVE EASING

 

Il quantitative easing consiste nel massiccio acquisto di titoli di stato da parte della Banca Centrale Europea, con l’obiettivo di immettere denaro fresco sui mercati e ottenere così il duplice risultato di dare sollievo ai debiti pubblici degli stati membri dell’Unione Europea e combattere la stagnazione riportando l’inflazione intorno al 2%.

Il via all’operazione di quantitative easing è stato dato dal Governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi il 22 gennaio 2015, e prevede l’acquisto di titoli di stato per 60 miliardi di euro al mese fino a settembre 2016. Non tutti i paesi europei erano favorevoli a tale operazione, in particolare si deve registrare la contrarietà della Germania. Tuttavia, poiché il Governatore Mario Draghi aveva annunciato il quantitative easing ormai da mesi, era atteso dai mercati ed è stato quindi praticamente inevitabile il suo lancio.

 

L’opposizione di alcuni dei paesi membri era principalmente basata sul fatto che questi ultimi avrebbero voluto che ogni banca centrale acquistasse i titoli del proprio paese, e non fosse la BCE a farlo, suddividendo il rischio di tale acquisto con tutti i paesi europei. La soluzione di compromesso che è stata trovata è che l’80% del rischio conseguente al quantitative easing sarà a carico dei singoli stati membri, e solo il 20% sarà suddiviso tra tutti.