IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI di G. Bassani

 

I due spesso si allontanano dagli altri e fanno lunghe passeggiate nel grande giardino della tenuta. Un giorno, per ripararsi dalla pioggia, si ritrovano da soli nella rimessa della carrozza usata un tempo dalla famiglia: sarebbe il momento ideale per il protagonista per confessare il suo amore, e forse tentare di baciare Micòl, ma egli resta indeciso, e fa sfumare l’occasione.  Purtroppo la pioggia di quella giornata fa finire il bel tempo, e inizia l’inverno ferrarese, che non consente più la frequentazione del campo da tennis.

Quando egli cerca di contattarla di nuovo, Micòl è partita per Venezia, dove studia e spera di laurearsi a breve: aveva cercato di avvisarlo senza trovarlo, ed egli resta profondamente deluso. Inizia allora, per mantenere in qualche modo i rapporti col suo inconfessato amore lontano, a frequentare casa Finzi-Contini invitato da Alberto, il fratello di Micòl. Ai pomeriggi in compagnia partecipa spesso anche Giampiero Malnate, milanese d’origine trasferitosi a Ferrara per lavoro, amico di Alberto dai tempi dell’università, che anche quest’ultimo aveva frequentato a Milano. Con loro lo scrittore parla soprattutto di politica, dati i tempi turbolenti, e Malnate palesa la sua fede comunista, mentre Alberto si limita ad ascoltare e a mettere musica, preso anche da una ambigua ammirazione per l’amico milanese.

Quando Micòl torna da Venezia, alla fine dell’inverno, dopo molti mesi dalla laurea, il protagonista si decide finalmente a dichiararle il suo amore, e naturalmente lo fa nel peggiore dei modi possibili, quasi gettandosi addosso a lei e tentando di baciarla: ne viene freddamente respinto, poiché la ragazza gli dice espressamente che tra loro non potrà che esserci amicizia.