LA GERUSALEMME LIBERATA di Torquato Tasso

 

LA GERUSALEMME LIBERATA di Torquato Tasso

La Gerusalemme Liberata è un poema in venti canti scritto da Torquato Tasso tra il 1573 e il 1575, ambientata all’epoca della Prima Crociata (1096-1099), guidata da Goffredo di Buglione.

 

PERSONAGGI DELLA GERUSALEMME LIBERATA

Rinaldo: principale eroe del poema, capostipite della casa d’Este

Goffredo di Buglione: capo dei Cristiani nella prima Crociata, incarna la fede e il dovere


Tancredi: valoroso eroe di parte cristiana

Argante e Clorinda: principali eroi di parte musulmana

Idraote e Ismeno: maghi di parte musulmana


Armida: bellissima maga, nipote di Idraote

Solimano: re degli Arabi

Erminia: dolce ragazza musulmana innamorata di Tancredi

TRAMA DELLA GERUSALEMME LIBERATA

PRIMA PARTE: SI PREPARA L’ASSEDIO

Nelle prime battaglie sotto le mura di Gerusalemme si distinguono tra gli eroi Rinaldo e Tancredi per parte cristiana, Argante e Clorinda per parte musulmana. Il capo della Crociata è Goffredo, instancabile nella sua determinazione di conquistare il Santo Sepolcro. È tuttavia impedito dal raggiungere il suo scopo dalla resistenza dei valorosissimi nemici musulmani, che si avvalgono oltretutto dell’aiuto diabolico e delle arti dei maghi Idraote e Ismeno. Altro problema che ostacola la conquista del Santo Sepolcro sono le contese tra gli stessi eroi cristiani, in seguito alle quali Rinaldo arriva addirittura a lasciare il campo. Nel frattempo, a complicare le cose è arrivata Armida, bellissima maga nipote di Idraote, che riesce a trascinare con sé Rinaldo e altri cavalieri nel labirintico palazzo delle Isole della Fortuna. Qui l’eroe cristiano perde ogni senso dell’onore e del dovere, schiavo della passione amorosa per la maga.

Anche Tancredi, dopo un grande duello con Argante, cade nell’inganno di Armida, e viene recluso con i compagni. Per il campo cristiano, privato dei suoi principali combattenti, le cose si mettono davvero male. L’esercito che stava giungendo in loro soccorso viene sconfitto da Solimano, re degli Arabi, che si avvale dell’aiuto delle forze demoniache. Fortunatamente, un intervento dell’arcangelo Michele ricaccia le malvagie forze all’inferno.

SECONDA PARTE: ASSEDIO A GERUSALEMME

Nel frattempo, Rinaldo è riuscito a liberarsi da Armida e a liberare anche i suoi compagni, e così Goffredo può ordinare l’assalto a Gerusalemme e approntare le macchine d’assedio che serviranno a scavalcare le mura. Argante e Clorinda, però, nella notte, escono dalle mura e a distruggere tutte le macchine dando loro fuoco. Tancredi riesce a sorprendere Clorinda nel corso di questa azione coraggiosa, e la affronta a duello, pur non avendola riconosciuta perché ella indossa un’armatura non sua. Egli è in segreto innamorato di lei, ma purtroppo la ferisce a morte nel corso del duello, e si accorge di averla uccisa troppo tardi, con indicibile sofferenza.

Una situazione analoga vive anche Erminia, che all’interno delle mura di Gerusalemme sospira d’amore per Tancredi, tanto da uscire di notte per incontrarlo. Non riesce però a raggiungerlo, perché arriva in un arcadico mondo di pastori, da cui uscirà solo alla fine del poema, quando potrà abbracciarlo e curarlo dalle ferite che gli erano state inferte da Clorinda nel loro duello.

TERZA PARTE: LIBERAZIONE DI GERUSALEMME

Dopo che Argante e Clorinda hanno distrutto tutte le loro macchine, i cristiani vorrebbero costruirne di nuove per tentare l’assalto, ma un incantesimo impedisce loro di entrare nel bosco a tagliare il legname necessario. Soltanto Rinaldo potrebbe spezzare l’incantesimo, ma egli è stato rapito da Armida che si è innamorata di lui, e lo ha trasportato in un giardino incantato. Poiché lui non ha nessuna intenzione di liberarsi dalla stretta amorosa, giungono alcuni cavalieri cristiani che lo riportano al campo cristiano.

Qui egli confessa le proprie colpe ed adempie al suo dovere liberando la selva dagli incantesimi. Ricostruite le macchine, finalmente Gerusalemme viene conquistata, e ucciso Argante. Il finale vede l’arrivo dell’esercito egiziano in aiuto dei musulmani, ma anch’esso viene sconfitto in un’ulti