AGRIPPINA

 

Comunque Claudio si decise ad adottare Nerone, e il senato acclamò questa adozione per compiacere ai desideri dell’imperatore. Ad Agrippina venne dato il titolo di AUGUSTA, e fu la prima volta che tale titolo fu concesso quando l’imperatore era ancora in vita. Da quel momento fu imperatrice di fatto e di diritto.


Britannico, che all’epoca aveva nove anni, non la amava, la temeva, avvertiva in lei la falsità delle sue gentilezze nei propri confronti, e anche i suoi consiglieri lo incitavano all’odio, alla diffidenza e al disprezzo. Agrippina allora li allontanò da lui, gli fece il vuoto intorno con morti, esili, delazioni, false accuse. Riuscì a mettergli accanto persone a lei sola fedeli e fidate.


Al culmine del potere interveniva di persona al Consiglio, dando la propria opinione sugli affari di stato, riceveva ambasciatori e legazioni, volle avere anche dalla sua parte le coorti pretorie, che avevano il controllo della capitale e del Palazzo, e vi mise a capo SESTO AFRANIO BURRO, non nobile ma del ceto equestre e di origine gallica, cosa che era molto apprezzata da Claudio, nato a Lione. Tacito ha molti elogi per Burro: persona onesta, con ottima reputazione, efficiente e fedele. Agrippina lo fece nominare Prefetto del Pretorio per averlo dalla sua parte durante le riunioni del consiglio.

Intanto l’educazione di Nerone procedeva, sotto la guida di Seneca, che l’aveva privato dell’insegnamento delle arti, che invece Nerone amava, così come anche della geometria e della matematica, che Seneca reputava inutili. Agrippina volle che Nerone fosse formato soprattutto nell’arte oratoria, che lo rendesse capace di convincere con le parole.

Nel frattempo lui e Ottavia avevano raggiunto l’età adatta per sposarsi, rispettivamente 16 e 13 anni, il matrimonio venne celebrato, ma vi fu da subito una totale incompatibilità tra i due.