LUCREZIA BORGIA

 

Intanto a Roma il Valentino dominava completamente il padre: aveva tolto di mezzo i propri avversari, facendo eliminare in un sol colpo, con l’eccidio di Senigallia, tutti i capitani che l’avevano sempre seguito (Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, Orsini, Baglioni ed altri), e ridotto al minimo il potere di tutti i Cardinali a lui ostili. Fu in questo periodo che cominciò a fare uso del famoso veleno dei Borgia, che passeranno alla storia –tutti, compresa Lucrezia, innocente- per aver fatto largo uso di una sostanza chiamata ACQUA TOFANA, ancora oggi misteriosa. Conteneva infatti sicuramente arsenico, ma anche altri ingredienti, di cui non si conoscono le esatte dosi, e risultava completamente inodore ed insapore.


 


Il 10 agosto del 1503 il Valentino e il Papa parteciparono ad una festa in piena campagna, dove poi tutti si sentirono male, forse a causa di un avvelenamento predisposto per qualcuno e somministrato per errore a tutti, e il 18 agosto il Papa morì. Gli uomini del Valentino a Roma si affrettarono a rubare tutto quello che poterono, ma anche Cesare era malato ed inoltre cominciava a sentire che presto sarebbe stato abbandonato da tutti, come infatti avvenne dopo poco. La sua posizione fu inoltre aggravata dall’elezione nel 1503 del nuovo Papa Giulio II (Giuliano della Rovere) a lui da sempre ostile, dopo un breve pontificato (26 giorni) di Pio III Piccolomini.