PAOLINA BONAPARTE

 

IL MATRIMONIO CON CAMILLO BORGHESE
Paolina, dopo soli cinque mesi di lutto, aveva delle esitazioni a risposarsi, ma era spinta dal fratello, che voleva avvicinarsi al Papa Pio VII, e dalla stessa Santa Sede, che vedeva di buon occhio un concordato con la Francia. Decise infine di accettare, e venne fatto un vero e proprio negoziato minuziosissimo, che prevedeva una grande dote per lei, una rendita e un appartamento nel Palazzo Borghese a Roma vita natural durante. Non attesero per sposarsi neppure il passaggio del necessario periodo di lutto (un anno e sei settimane) richiesto per il matrimonio civile, e decisero di celebrare per il momento solo il matrimonio religioso (1803).


Si trasferirono a vivere a Roma, dove Paolina rifece tutto il suo guardaroba, e ricominciò la vita lussuosa che aveva sempre condotto. In un primo momento venne bene accolta dalla nobiltà romana, tuttavia l’atmosfera era diversa da Parigi, l’etichetta era più rigida, non c’era nei salotti il brio di Parigi, e dopo un po’ i romani cominciarono a non comprendere alcuni suoi comportamenti che trovavano stravaganti.

Nel 1804 morì il figlio Dermide, mentre lei era alle terme di Bagni di Lucca, e lo aveva lasciato con dei parenti a Frascati. Paolina si disperò sinceramente della sua morte, ma in realtà non si era mai curata di lui, né portò il lutto per la sua morte, limitandosi ad astenersi per 15 giorni dai balli e dai ricevimenti.


Il suo umore a Roma era assai mutevole e capriccioso, cominciarono subito dissapori con Camillo Borghese, litigavano su tutto, i gioielli di casa Borghese, gli amici da frequentare. Lei continuava a farsi venire i vestiti e le acconciature da Parigi, aveva nostalgia della Francia, non amava il clima di Roma e non vedeva l’ora di tornare a Parigi appena poteva. Tuttavia, preoccupato di una crisi matrimoniale, anche Napoleone le scrisse in diverse occasioni facendole divieto di tornare a Parigi se non con il marito, e le mandò la madre a Roma perché la controllasse. Paolina riuscì tuttavia ad essere presente a Parigi per la sua incoronazione a Imperatore nel 1804.