PAOLINA BONAPARTE

 

IL DECLINO
La campagna di Russia cominciò ad andare male, e quando Paolina lo seppe volle darsi da fare per aiutare il fratello, vendendo i suoi gioielli in un gesto tanto generoso quanto inutile. Soffriva molto vedendo il declino del fratello, e non volle mai lasciarlo solo, lo seguì anche durante il suo esilio all’Isola d’Elba, quando tutti lo avevano abbandonato. Visse con lui alla Villa dei Mulini, una modesta residenza a un piano, e, nonostante la grande calorosa accoglienza degli isolani, fu un periodo triste e doloroso. Fratello e sorella studiavano insieme un piano per fuggire, per ricompattare la famiglia e i seguaci di Napoleone, e lei vendette tutto ciò che aveva per sostenerlo. Si riavvicinò anche al Papa e al marito, che non fu generoso con lei, e infine tornò all’Elba dal fratello insieme alla madre, mentre Maria Luisa, il figlio e gli altri fratelli e sorelle non si fecero mai vedere.

Si ordiva intanto la congiura per far fuggire Napoleone, anche da parte di patrioti italiani che avrebbero voluto farlo sbarcare in Italia e offrirgli la corona: Foscolo, Pellegrino Rossi, Romagnosi, Cuoco. Ma Napoleone ricevette notizie incoraggianti dalla Francia: il popolo era ancora con lui, e così decise di lasciare l’Elba il 26 febbraio 1815, mentre Paolina lo seguì 6 giorni dopo, senza sapere che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto. Nei 100 giorni del ritorno di Napoleone ella si recò a Bagni di Lucca, continuando la solita vita mondana, ma quando poi lui venne definitivamente sconfitto a Waterloo capì che era la fine di tutto, e tornò a stare a Roma con il marito che la accolse perché ormai gravemente malata.

A Roma negli ultimi anni visse nella Villa sul Pincio che è oggi sede dell’Ambasciata francese presso la Santa Sede, e ricevette prelati, artisti, principi e nobili sia romani che tedeschi ed inglesi, con cui cercava di intercedere per rendere meno duro l’esilio di Napoleone a Sant’Elena.

Nel 1818 si recò per l’ultima volta a Bagni di Lucca, e quando tornò era gravemente malata, oltre che ormai in cattive condizioni economiche.

La sua ultima storia d’amore fu con il musicista catanese Pacini, molto più giovane di lei, lui 24 anni, lei 40.
Nel frattempo Napoleone morì a Sant’Elena il 5 maggio 1821, e lei lo seppe solo a luglio.
Morì il 9 giugno 1825, e fu fatta tumulare dal marito nella cappella Borghese della Basilica romana di Santa Maria Maggiore.