IL MONDO NUOVO di Aldous Huxley
Ambientato in un futuro lontano, “Il mondo nuovo” di Aldous Huxley può essere annoverato nel genere “distopico”, in quanto descrive una società completamente diversa da quella attuale, che ci spaventa e ci angoscia per il totale controllo dell’uomo e delle sue emozioni che in essa è stato realizzato.
In tale società i bambini non vengono partoriti da madri naturali (pratica considerata abominevole in quanto animalesca), ma creati in provetta in base alle caratteristiche che si desidera essi abbiano poi durante la loro esistenza: ci saranno alcuni individui Alfa, destinati alle posizioni di comando e di responsabilità, Beta, Gamma, Delta, per posizioni via via inferiori, fino ad arrivare agli Epsilon, che saranno quasi dei piccoli mostri destinati alle mansioni più basse. Tutti saranno comunque condizionati a non desiderare altro che ciò che hanno e a rispettare tutte le regole della società attraverso una serie di ripetizioni propinate loro nel sonno o attraverso una serie di azioni di tipo pavloviano realizzate durante l’infanzia.
Risultato è che tutti sono “felici”, non conoscendo e non desiderando altro da ciò che hanno. Se poi ancora qualcosa dovesse andare storto, ecco che c’è il soma, la droga lecita, e anzi distribuita gratuitamente per superare ogni problema esistenziale.
Altro mezzo di controllo è il sesso, praticato liberamente tra tutti senza limitazioni, se non quelle delle “pratiche maltusiane”, cioè di controllo delle nascite. L’unica cosa che è scoraggiata sono le relazioni stabili, poiché, portando a passioni irrazionali, potrebbero sconvolgere l’ordine sociale (stesso motivo per cui è stata eliminata la famiglia). Ecco allora che uno degli slogan è “ognuno appartiene a tutti”.