IL RAZZISMO SPIEGATO A MIA FIGLIA di T. Ben Jelloun
IL RAZZISMO SPIEGATO A MIA FIGLIA
Nella parte centrale del libro, intitolata Il razzismo spiegato a mia figlia si svolge la conversazione di cui dicevo sopra, che dà il tema a tutto il libro: si tratta di domande e risposte tra la bambina e il padre, che danno l’occasione all’autore per spiegare che il razzismo “consiste nel manifestare diffidenza e poi disprezzo per le persone che hanno caratteristiche fisiche e culturali diverse dalle nostre”, e che “il razzista è qualcuno che soffre di un complesso di inferiorità o di superiorità”, complesso che lo porta a disprezzare l’altro.
Altre riflessioni sono le seguenti: il razzismo è rivolto generalmente verso il diverso, senza distinzione, però certamente sarà più probabile che il razzista diffidi di un povero operaio africano piuttosto che di un miliardario americano. Occorre stare attenti anche alle espressioni verbali che talvolta utilizziamo, e che ci portano a generalizzare luoghi comuni spiacevoli riguardo agli altri popoli: il superamento del razzismo passa anche dal linguaggio. Il razzismo, in quanto derivante dalla paura dell’ignoto, di ciò che non si conosce, è probabilmente connaturato all’uomo, ma può essere superato attraverso l’educazione, la consapevolezza e la cultura del rispetto.