TEODORA

 

Coraggiosa nei tumulti popolari e negli intrighi della corte, come moglie fu sempre fedele a Giustiniano (nessuno degli storici suoi nemici potè dire alcunchè su questo).


Purtroppo i suoi desideri e le sue preghiere non le diedero la grazia di un figlio (ebbe con Giustiniano solo una bimba morta in tenera età), ma il suo dominio sull’imperatore fu duraturo e assoluto. Riuscì sempre a conservare il suo affetto per lei con il merito e l’intelligenza, e i loro dissensi furono sempre fatali a chi li credette reali.

Poiché la sua salute era delicata i medici le consigliarono le Terme di Delfi in Grecia, dove si recava ogni anno. Distribuiva generose elemosine alle chiese, ai monasteri e agli ospedali, ma l’opera voluta da lei che ancora oggi noi possiamo ammirare è la Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli (oggi divenuta Moschea), che volle far erigere in onore della SAPIENZA, SCIENZA, PERIZIA, ABILITA’, CONOSCENZA, SAPERE, SENNO, SAGGEZZA, PRUDENZA, SCALTREZZA, INTELLIGENZA.


Spinse Giustiniano a promulgare leggi di giustizia sociale avanzatissime per il tempo e che costituivano un passo avanti per l’uguaglianza tra i sessi: anche le donne ebbero diritto alla successione ereditaria, alla restituzione della dote in caso di divorzio chiesto dal marito, furono consentite le nozze tra nobili e donne “abiette”. Venne abrogata la legge che obbligava attrici, ballerine, spogliarelliste, mime e prostitute a non poter cambiare mai la propria professione, e quella che permetteva la cancellazione del debito contratto dal marito con il libero accesso al letto della moglie da parte del creditore. Anche nelle cause di divorzio per colpa di adulterio della moglie ella volle un certo rispetto nei confronti delle donne, prevedendo la possibilità di accoglierle in un convento e non gettarle in mezzo a una strada. Furono previste per i seduttori e gli stupratori punizioni esemplari e pubbliche (flagellazioni).