TEODORA
Teodora riceveva gli ambasciatori in grande pompa, dava udienza pubblica a molti questuanti, ricoprendo il ruolo di giudice nei casi più diversi e risolvendo con saggezza molti litigi.
D’altronde Giustiniano passerà poi alla storia per aver effettuato la revisione del diritto romano emanando il Corpus Juris Giustinianensis, nella redazione del quale fu assistito dalla moglie e dai suoi ministri e consiglieri, primo tra tutti Triboniano.
L’ultimo atto di Teodora sarà la condanna all’oblio del grande BELISARIO, per una falsa accusa di mirare al trono. Già precedentemente aveva fatto morire per una simile accusa il ministro GIOVANNI DI CAPPADOCIA, che era corrotto, e sfruttò nuovamente un’accusa analoga (ma falsa, questa volta) nei confronti di Belisario, di cui Giustiniano era geloso per aver vinto la guerra gotica, riconquistato la Persia e la Sicilia, e per l’affetto che avevano per lui il popolo e l’esercito.
Morì nel 548 per un cancro, e la leggenda narra che avvenne proprio nel momento della sua morte il crollo della cupola di Santa Sofia.