UNA VITA di I. Svevo

 

Il romanzo Una vita narra le vicende di Alfonso Nitti, che lascia il paese natio e la vecchia madre, vedova del medico del paese, per andare a Trieste a lavorare come impiegato presso la banca Maller. Viene profondamente deluso dalla città, perché è costretto a scoprire le sue difficoltà di inserimento nei meccanismi della quotidianità e della praticità della vita, mentre le sue doti di sensibilità ed intelligenza non vengono apprezzate nel suo lavoro di impiegato, ma anzi sono d’intralcio. Egli si dedica in privato, per evadere dalla tristezza della vita quotidiana e dalla solitudine, a letture e progetti letterari.

Ha dovuto prendere in affitto una camera nella squallida casa di periferia della famiglia Lanucci, e qui corre il rischio di dover sposare la figlia, esangue ed isterica.


L’unica sua possibilità di uscire dal triste circolo chiuso della vita che gli si prospetta gli viene offerta dal padrone della sua banca, che lo invita a frequentare la casa dove sua figlia Annetta tiene una specie di salotto mondano-letterario, frequentato da giovanotti di belle speranze, probabilmente più attratti dalla ragazza che dall’arte.