LA CONTESSA DI CASTIGLIONE

 

Intanto la guerra di Crimea va avanti, il contingente militare inviato dal Piemonte agli ordini del Generale Trotti si è coperto di gloria nella battaglia della Cernaia (piccolo fiume della Crimea) nel 1855, mentre, decimato dal colera, non aveva potuto partecipare alla battaglia di Sebastopoli. Il piccolo Piemonte dimostra all’Europa intera di essere una realtà di cui si dovrà tener conto. Quando finisce la guerra, Cavour e il re sanno di dover riuscire a sfruttare la pace. Quando le potenze si riuniranno il Piemonte attraverso Cavour farà udire la sua voce, ma occorrerà, allora, avere l’appoggio dell’uomo che sembra contare di più: Napoleone III.


Il re Vittorio Emanuele II andrà a Londra e a Parigi, e illustrerà la propria causa, quella del suo popolo e dell’Italia intera. L’Inghilterra ha sempre avuto simpatia per l’Italia e la Casa Savoia, così come Napoleone II, fedele agli ideali del suo parente Napoleone I, ama la causa della libertà. Ma non è del tutto disinteressato, e vorrebbe in cambio del suo appoggio l’annessione della Savoia. Inoltre è molto sensibile al fascino femminile, e Cavour pensa di utilizzare anche questo mezzo per convincerlo a condividere la causa piemontese. Naturalmente la donna che verrà scelta per tale compito dovrà essere non solo bella, ma anche intelligente, nobile, briosa, elegante, raffinata e votata alla causa dello stato italiano.


La Contessa di Castiglione, tornata a Torino, è di nuovo al centro dell’attenzione. Il re la invita e, complice anche lo zio paterno generale Cigala, si informa anche delle sue condizioni economiche, che non sono proprio floride: spese eccessive, patrimonio svanito. Tutti sanno che lei non è fedele al marito, che non l’ha mai amato e il matrimonio è finito da tempo. Lo zio le chiede se sarebbe disposta a sacrificarsi per l’Italia. Lei accetta, sente che questa occasione le consentirà di allargare i suoi orizzonti. Cavour la introduce nei salotti del gran mondo a Torino, fino a quando non parte per Marsiglia, e da lì si reca a Parigi, dove suo padre la introduce nei migliori salotti, la sua famiglia è da sempre la benvenuta, ricordiamo che anche il nonno materno era stato precettore di Napoleone III.