LA CONTESSA DI CASTIGLIONE
Nel 1859 finalmente le truppe francesi entrano in Italia e si dirigono verso Novara, ma poco dopo saranno costrette a firmare l’armistizio con l’Austria, non potranno andare più avanti di così.
La Contessa di Castiglione resta ancora a Torino, è riammessa a Corte, ma nessuno le rende onore per la parte da lei svolta nelle vicende politiche. Si chiude in se stessa, ma ha sempre molti ammiratori, anche se ormai si è come chiusa in un esilio volontario.
Finalmente nel 1860 Napoleone le dà il permesso di tornare a Parigi: abiterà in una villa di Passy con il figlio, appartata, evitando ogni clamore. Ha solo 24 anni, e la sua salute comincia a peggiorare.
Nel 1863 è riammessa a corte, dove appare sempre radiosa ma in tono minore, si riavvicina alla fede, sente un gran vuoto in sé, è una donna che non ha mai amato veramente nessuno, ma solo l’amore che gli altri le davano, la forza che le derivava dalla sua bellezza.
Non ha mai amato veramente neppure il figlio, alternando a momenti affettuosissimi momenti di gelo e indifferenza. Lo veste in modo effeminato, se ne serve per mandare biglietti ai suoi amanti e chiedere soldi.
A 30 anni è ancora bella, ma ormai cominciano le prime rughe.