LUCREZIA BORGIA

 

Il Papa concesse agli Este tutte le condizioni richieste per il matrimonio, diede a Lucrezia una dote enorme, compresi due castelli nei dintorni di Bologna, oltre naturalmente a gioielli, argenterie, tappeti, stoffe, arazzi. Ridusse anche il tributo che gli Este dovevano pagare alla Chiesa come feudatari.


Nel 1501 il matrimonio fu celebrato con gran sfarzo, e Lucrezia Borgia si portò dietro la sua corte romana composta da dame e cavalieri, ma non il figlio Rodrigo, che lasciò a Roma ben sistemato, con una rendita principesca e accudito dalla nonna VANNOZZA, insieme all’altro (forse) suo figlio, Giovanni.

Incontrò per la prima volta il marito (sposato per procura) a Bologna, dove lui le andò incontro mentre lei si recava a Ferrara, e, nonostante tale gesto di gentilezza, fu subito chiaro che Alfonso avrebbe comandato e lei ubbidito: per vent’anni la loro unione fu così. Lei venne sempre rispettata, ma mai capita.


Ferrare le riservò un’accoglienza principesca, sotto la regia di Isabella d’Este, cognata di Lucrezia, e furono fatte grandi feste, con partecipazione di dame e cavalieri di Ferrara e giunti da Roma. Il marito, appassionato d’artiglieria, la fece accogliere anche da una carica a salve. Isabella valutò subito male la cognata, che era senz’altro bellissima ed elegantissima, con capelli biondi sciolti e un sorriso dolce e malinconico, ma purtroppo preceduta da una pessima reputazione.